La Sala Baracca
Istituito dal Comune nel 1924 e aperto al pubblico nel giugno del 1926, il Museo vide come sua rima sede una sala ampia, alta, di forma quadrata, che occupa ancora oggi la parte inferiore del torrione posto nel lato sud della Rocca Estense di Lugo. Affrescata secondo lo stile del primo Rinascimento dall’artista Lucio Benini, l’odierna Sala Baracca è caratterizzata da un tema decorativo ispirato al Castello Sforzesco di Milano, contraddistinto dall’elegante volta a botte con fregi leonardeschi e le iniziali dell’Eroe.
Nelle pareti l’artista ha sviluppato altri motivi quattrocenteschi, con gli stemmi di città e territori particolarmente significativi per le vicende di Baracca e dell’Italia intera durante il primo conflitto mondiale: Venezia, Roma, Trento, Trieste, Lugo, Istria, Dalmazia, Fiume e Gorizia.
Alla sommità delle pareti est e ovest, Benini utilizzò il cavallino rampante e il grifo della 91a Squadriglia come ulteriori elementi decorativi della sala.
Sopra il postergale gira un fregio suddiviso in trentaquattro scomparti, ognuno dei quali contiene il nome delle località dove Baracca ottenne le sue vittorie durante la Grande Guerra. Nella parete di ponente, a lettere dorate a rilievo, si legge la dedica “A Francesco Baracca Matrice Ferrigna”, citazione dall’orazione funebre di Gabriele d’Annunzio, mentre la parete di mezzogiorno è riccamente decorata con gli stemmi delle nobili famiglie Biancoli e Baracca.
Gli arredi lignei d’epoca sono stati realizzati da Antonio Turri, autore degli stessi nell’attuale sede museale, Casa Baracca.
Inaugurato il 16 giugno 1926, in presenza del principe Umberto di Savoia, il Museo ospitò il primo nucleo di reperti formato principalmente dai cimeli di guerra raccolti da Francesco e venne arricchito da un’ulteriore donazione della famiglia nel 1951.
Elemento centrale dell’allestimento fin dalle origini, lo SPAD VII S2489 prestò servizio alla 91a Squadriglia Caccia fra la fine del 1917 e l’inizio del 1918. Costruito nel 1917 dall’azienda francese Societé Pour l’Aviation et ses Derivés negli stabilimenti Blèriot, questo biplano è stato donato alla Città di Lugo in occasione dell’intitolazione del campo di aviazione di Centocelle a Francesco Baracca il 21 aprile 1919. L’aereo, originariamente appeso al soffitto, è stato restaurato negli anni ‘60 dai tecnici dell’Aeronautica Militare e successivamente nel 1990 dal Gruppo Amici Velivoli Storici di Torino.
Nello stesso anno il Museo venne chiuso per poi riaprire tre anni dopo, nel 1993, nella Casa Natale dell’Asso. Attualmente la Sala Baracca ospita mostre, convegni ed incontri organizzati dall’amministrazione comunale e da associazioni.
Gallery
Podcast
Il Museo Baracca rappresenta il punto di partenza di un itinerario cittadino che comprende il Monumento, progettato e ultimato nel 1936 dallo scultore faentino Domenico Rambelli, giudicato una delle massime espressioni della scultura italiana del Novecento, e la Sala Baracca nella Rocca Estense, prima sede museale, decorata dagli affreschi realizzati dal pittore Lucio Benini e dagli arredi lignei di Antonio Turri, entrambi artisti lughesi. Nel cimitero comunale è inoltre possibile visitare la Cappella sepolcrale della famiglia Baracca, al cui interno si può ammirare il maestoso sarcofago bronzeo che racchiude le spoglie dell’Asso. La nicchia absidale, ideata dall’artista Roberto Sella, presenta una decorazione musiva che si rifà al Liberty e all’Art Decò.